Enola Holmes: un giallo coming of age.
ENOLA HOLMES: UN GIALLO COMING OF AGE

REGIA: | Harry Breadbeer |
ANNO: | 2020 |
GENERE: | Giallo, Drammatico |
PAESE: | Regno Unito |
CAST: | Millie Bobby Brown, Henry Cavill, Sam Clafin, Helena Bonham Carter… |
DURATA: | 123 min. |
VOTO:
TRAMA
Enola, sorella di Sherlock e Mycroft Holmes, è una ragazzina ribelle e solitaria, educata dalla madre Eudoria – in modo molto discostante dai canoni post ottocenteschi-, nelle varie discipline umanistiche (e non solo) fin dalla nascita.
Il giorno del suo 16 compleanno, la madre Eudoria scompare e subentrano i fratelli Sherlock e Mycroft per occuparsi della sorella che non vedono ormai da anni. Mycroft, il fratello più conservatore vuole far istruire la sorella, secondo i canoni dell’epoca, in un college apposito; Sherlock invece si occupa del ritrovamento della madre.
Enola, dopo aver trovato alcuni indizi lasciategli da Eudoria, riesce a sfuggire all’educatrice e partire per Londra.
ANALISI
Enola Holmes: un' Enola non tanto Holmes


Effettivamente il cognome “Holmes” poteva benissimo non essere usato e ricreare praticamente da 0 una situazione simile.
Ottimo cast... ma la Brown sovrasta tutti!

Millie Bobby Brown nei panni di Enola

Henry Cavill nei panni di Sherlock

helena bonham carter nei panni di Eudoria

Sam Claflin nei panni di Mycroft
Nonostante ciò Enola Holmes rimane solamente uno spin-off, un contenuto extra che si aggancia (o almeno cerca di farlo) alla figura dell’Holmes.
Tra gli attori principali troviamo sicuramente la bravissima Millie Bobby Brown, conosciuta soprattutto per il ruolo di “Eleven” in Stranger Things; Hanry Cavill (che abbiamo già visto nella recensione di “The Witcher“) , nei panni di uno Sherlock più emotivo del solito; Sam Claflin il, salva-sirene, che questa volta interpreta un Mycroft severo e odioso ed Helena Bonham Carter nei panni di Eudoria.
Nonostante il cast sia formato da personaggi di un certo calibro, l’intera pellicola ruota quasi esclusivamente attorno alla figura della Brown che, purtroppo, va a prendersi degli spazi che potevano essere tranquillamente lasciati ai personaggi secondari che quindi, presentano una minima caratterizzazione.
Lo sfondamento della 4° parete








Ottimi anche la scenografia, i fantastici costumi e la fotografia (Giles Nuttgens) che vanno a richiamare in maniera relativamente realistica le ambientazioni e la quotidianità durante l’età elisabettiana, permettendo allo spettatore di immergersi ancora di più nelle vicende della giovane detective.
L' emotività non è il punto forte

Sebbene l’emotività non è il punto forte della pellicola, il film rimane godibilissimo grazie a delle note di autoironia, a vicende mai scontate ma soprattutto alla vivacità e al buonumore che la giovane attrice riesce a trasmettere grazie alla sua naturale empatia.

Un finale funzionale ma non perfetto


D’altronde è proprio questo il significato della parola “Enola” che, letta al contrario diventa “Alone“, ovvero “sola“. Il regista però non ha voluto attribuire questo significato alla parola (anche perchè la protagonista è sempre stata in compagnia della figura materna che le ha insegnato quasi tutto il necessario per affrontare la vita)… il suo vero significato lo si deve attribuire alla parola “indipendente“, una ragazza quindi pronta ad affrontare la vita e se necessario iniziare una battaglia con le proprie mani (da sola appunto) per migliorare il mondo in vista del futuro.
CONSIDERAZIONI FINALI

Concludendo, Enola Holmes, è una produzione valida (forse una fra le migliori made by Netflix), un film leggero e senza pretese che si adatta particolarmente a un pubblico giovanile e che riesce ad intrattenere nonostante alcune imperfezioni e dei personaggi secondari che (purtroppo) fungono solamente da cornice.